cai-sanseverino

Vai ai contenuti

Menu principale:

Escursioni > 2017 > Monte Catria
Il massiccio del Monte Catria (1701 m.) è il rilievo più alto della provincia di Pesaro e del tratto appenninico che va dai Sibillini alle montagne del bolognese. Una montagna definita “un atlante geologico” che racconta l’intero arco temporale di formazione dell’Appennino centrale e da cui nascono i fiumi Cesano, Artino, Bevano, Cinisco.

Morfologicamente il territorio del Catria rappresenta la sintesi tra le forme umbre e marchigiane: gole e sinclinali in una particolare tramatura ortogonale. I suoli sono prevalentemente calcarei e cercando tra le pietraie è possibile trovare fossili (ammoniti, a forma di spirale) di organismi marini: in effetti le sue rocce, di origine sedimentaria, si formarono sotto il livello del mare per deposizione di coralli, molluschi, alghe e plancton che ne popolavano i bassi fondali a partire da 200 milioni di anni fa, quando sulle terre emerse iniziava il dominio dei dinosauri.

Dal punto di vista naturalistico emergono aspetti interessanti e una notevole multiformità ambientale: numerose le tipologie di bosco, alcuni dei quali ad alto fusto: dalla Faggete delle Cupaie e della Moccicchiosa alle Balze della Porta: quest’ultima, eccezionalmente a bassa quota. Pareti rocciose di grande estensione come la Balza dell’Aquila in cui vi nidifica una coppia del grande rapace, alla Costa del Corno o alle Balze della Porta si intervallano a profonde gole. Affilati profili rocciosi salgono verso la parte sommitale della montagna, che si presenta ricoperta di prati.

Tra gli animali di maggior interesse naturalistico c’è il Lupo, presente in poche unità e non pericoloso per l’uomo: il suo ruolo ecologico è fondamentale. E’ presente una piccola popolazione di Mufloni, qui introdotti ormai da tempo: si tratta di una tozza pecora selvatica, con zampe corte e corna spiralate, originaria di Corsica e Sardegna. Va segnalata la presenza del Rondone alpino e del Gracchio corallino, un elegante corvide con becco e zampe rosse (entrambi tipici di zone rupestri), e della rara Coturnice, un galliforme di montagna esclusivo di ambienti prativo-rocciosi che vive in nuclei sociali detti brigate. Tra gli ungulati, oltre ai numerosi Caprioli e Cinghiali, è presente il Daino il cui maschio porta vistose corna palmate simili al Cervo, localmente estintosi a causa dell’uomo.

Sul territorio spiccano due luoghi di particolare interesse naturale e culturale: il Bosco di Tecchie, con una ricca varietà faunistica e floreale, e il Monastero di Fonte Avellana, situato a 700 m. sul mare, in una meravigliosa conca tra rocce e bosco. A breve distanza troviamo il Monte della Strega (1278 m slm), sulla cui vetta si trova una caratteristica croce di metallo.

Questa volta abbiamo esagerato!!! Un manipolo di  “coraggiosi “ Caini , che non ha ceduto alle lusinghe del mare , ha affrontato la scalata del monte Catria ( ben 1000 metri di dislivello ).
Per fortuna una leggera brezza ci ha accompagnato nella dura salita , brezza che in prossimita’ della vetta si è trasformata in un vento di tutto rispetto che ci ha costretto ad indossare cappucci e K-way.
Indomito il nostro Presidente, nonostante il ginocchio gonfio e la bronchite, è salito in vetta 20 minuti prima degli altri !!(sigh) Se non ci siamo riusciti stavolta a superarLo , quasi azzoppato, poche speranze per il futuro !!!
Il paesaggio mozzafiato in vetta, che spaziava a 360 ° gradi e un piacevolissimo sole , ci avrebbero invogliato ad una piu’ lunga sosta, ma siamo stati prontamente richiamati all’ordine. Dopo un improvvisato strip –tease e l’applicazione di una pomata miracolosa, il Presidente , fresco come una rosa, ha ordinato di levare le tende. Lui sapeva cosa ci aspettava!!!!
Dopo una lunghissima ripida discesa e dopo circa 7 ore di cammino, come un miraggio, abbiamo ritrovato il monastero di Fonte Avellana.Dio ti ringrazio!




Cartina del percorso
celeste andata
giallo ritorno

Le foto della giornata

Torna ai contenuti | Torna al menu